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Il Libro del Mese
Salvare le ossa – Jesmyn Ward

Ci sono libri che ti sfiorano e altri che ti attraversano, Salvare le ossa è un libro che distrugge emozioni per crearne altre attraverso la bellissima penna di Jesmin Ward. Mi sono innamorata fino a odiarlo il Mississippi della Ward dove è ambientata, in una località immaginaria ma probabilmente simile ai luoghi dove è cresciuta, questa straordinaria storia che incede con la forza del mito greco. Salvare le ossa, portato in Italia da NN Editore che ringrazierò a vita, già solo per Haruf, è il primo libro della Trilogia di Bois Sauvage. E’ così che si chiama il piccolo paese nel bayou, nel Delta del Mississippi, dove vive la quindicenne Esch e la sua famiglia. Un luogo di povertà infinita, con una casa precaria costruita tra fango e rottami, circondata da rifiuti, come quelle degli altri afroamericani che abitano a poca distanza dalle fattorie dei bianchi, poca terra e enormi distanze che a colpi di fucile separano mondi. Salvare le ossa non è un libro semplice, non lo è sicuramente a livello emotivo. Penso di aver pianto così tanto da sfoggiare gli occhi gonfi, mentre con Esch aspettavo Katrina. Salvare le ossa racconta i dieci giorni precedenti l’abbattersi del più violento uragano della storia degli Stati Uniti, un giorno per capitolo, e le ore appena successive. Dicevo che ho pianto, è vero, e solo alla fine ho capito davvero perchè. Questo libro ha lo stesso effetto delle grandi tragedie greche, con un percorso di catarsi che ci trasporta, poi, da un’altra parte. Non è un libro semplice perché doloroso, con una scrittura cruda, efficace, per me da grande letteratura americana, la Ward ci fa vivere dall’interno ogni tragico e miracoloso giorno della Fossa.
Katrina è la madre che ricorderemo finché non arriverà un’altra madre dalle grandi mani spietate, sanguinaria